Le insidie delle piattaforme digitali
I social network sono piattaforme digitali, gratuite che accompagnano ormai ogni attività della nostra vita quotidiana, ma soprattutto dei giovani, con tutte le conseguenze positive e negative che essi comportano.
Se da una parte l’evoluzione tecnologica rappresenta un’opportunità estremamente stimolante, dall’altra costituisce un contesto incontrollato con una serie di rischi e pericoli.
In questa ottica, diventa fondamentale acquisire una conoscenza dei linguaggi e dei meccanismi digitali per poter tutelare ed educare al meglio i più giovani. I minori, sono tecnicamente in grado di utilizzarli alla perfezione, ma al tempo stesso, sono privi degli strumenti adeguati per poterli frequentare in modo sano e sicuro.
A giocare un ruolo fondamentale in questo ambito sono i genitori, coadiuvati da altre figure come ad esempio gli insegnanti e non solo. I social network vanno a ledere la nostra privacy, in quanto tutti sul web possono vedere immagini, video, informazioni personali, che possono poi essere usate contro di noi. Sono il luogo ideale per la diffusione del cyberbullismo, del cyber mobbing e dello stalking.
Le persone sentendosi protette dall’anonimato, scrivono cattiverie e insulti senza riflettere sulle conseguenze. Non bisogna dimenticare, inoltre, il pericolo del trattamento dei dati. Chi naviga in rete lascia sempre delle tracce con il rischio che finiscano nelle mani sbagliate (hacker, cyber criminali, falsari di dati, social engineer, ecc.)
I likes, i messaggi, le richieste di amicizia sono così fondamentali da creare un’euforia nel destinatario. L’utilizzo sbagliato e sofferto dei social crea centinaia di casi di solitudine, ansia, problemi di autostima, bulimia, anoressia e depressione.
Con la pandemia, il web è diventato per molti bambini e ragazzi la realtà principale e i pericoli sono aumentati in modo esponenziale, basti pensare alla tragedia della piccola di Palermo morta strangolata per una presunta challenge sulla piattaforma. Siamo di fronte ad un problema emergenziale che si può e si deve risolvere, intimando alle piattaforme online di accertarsi dell’età dei suoi frequentatori.
Il Garante della Privacy, ha comunicato che TikTok bloccherà tutti gli utenti italiani e chiederà loro di indicare di nuovo la data di nascita per continuare a usare l’app e, una volta identificato un utente al di sotto dei 13 anni, il suo account verrà rimosso.
Il social, però, non presenta solo pericoli ed insidie. Una connessione istantanea, se usata consapevolmente e criticamente può anche facilitare alcuni aspetti fondamentali della vita quotidiana. La Rete ci consente di collaborare, condividere e lavorare in gruppo, considerando sempre la diversità come un valore aggiunto.
Basterebbe un po’ più di educazione digitale per far sì che essa diventasse meno pericolosa.
Tirocinante presso RoboBoat- Laureanda in Informatica – Università degli Studi del Molise